Culla della cultura europea, la Grecia antica fu per molti popoli che vivevano in Italia, musa della massima esaltazione del costume, un livello ancor oggi mai raggiunto.
Gli scritti risalenti a quell’epoca mettono in risalto l’importanza dei costumi e la cura maniacale dei dettagli.
Gli atenesi amavano abbellire le loro acconciature con accessori preziosi, d’oro, d’argento e bronzo, spirali e spilloni d’oro a cicala per rendere le chiome ancora più eleganti.
L’acconciarsi rappresentava per i greci la parte fondamentale del loro stile, una vera forma d’arte, veicolo per mostrare ricchezza e gioia o per comunicare dolore e sofferenza.
Estro e fantasia erano manifestati dalle donne tramite le loro acconciature: nel periodo dorico, si scopre la bellezza dei capelli ondulati, raccolti in un unico chignon o da incredibili e accurate pettinature, dove la chioma ripiegata su se stessa era tenuta ferma da nastri.
Le acconciature eleganti erano realizzate con molti nastri chiamati anadema che servivano per fissare i capelli raccolti in un nodo dietro la nuca, avvolti in bende sottili.
Arricciare i capelli era considerata una vera forma d’arte, in mancanza di una folta massa di capelli, si preferiva utilizzare posticci e parrucche.
L’utilizzo di parrucche era molto diffuso, quando si desiderava avere capelli più lunghi o cambiare il colore, come quello ambrato e biondo, molto in voga, gli scambi con l’oriente contribuirono all’introduzione di quest’accessorio in Grecia.
Tra i tantissimi ornamenti utilizzarti per sostenere e abbellire le capigliature possiamo ricordare:
L’ampyca, una fascia ricamata con fili d’oro e pietre preziose.
La calyptra, una mantellina che si usava per coprire il capo ove la donna greca inseriva il capellino Tessalico.
Il checryfalos era una reticella portata come berretto.
Il crèdemon detto “legacapo”, ancora difficile da identificare, era simile a un velo ricamato con fili d’oro che si intrecciava tra i capelli.
Il diadema era una fascia di tessuto o di pelle, larga al centro e sottile alle estremità, la parte larga era posta sulla fronte, le estremità sulla nuca per sostenere i ricci o i capelli, lo sfedone della stessa forma ma di metallo prezioso.
I greci curavano i capelli con olii e pomate, utilizzavano essenze di fiori per la profumazione e creavano tinture a base di erbe, quelle che possono esser considerate le antenate delle moderne tinte.
Le donne greche amavano curare sia la loro chioma sia il loro trucco con il minio, la tintura d’antimonio e la fuliggine, realizzando una pasta che serviva ad aumentare lo spessore e colorare le sopracciglia.
Il biacca si utilizzava per imbiancare le braccia e le mani, gli occhi erano truccati con l’antimonio, uno dei tanti segreti del make-up greco.