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lunedì 31 marzo 2014

LA STORIA DELL’ACCONCIATURA – POPOLAZIONI MESOPOTAMICHE E ANTICHI EGIZI Cenni storici


I capelli rappresentano da sempre un fondamentale elemento di fascino sia per la donna, che per l’uomo.
Possiamo osservare come nelle diverse epoche storiche, negli usi e costumi dei popoli abbiano svolto un ruolo da protagonista.
 
Sin dalla preistoria la donna ha sempre dato grande importanza alla propria chioma, reperti archeologici rinvenuti hanno permesso di capire che già allora si utilizzavano pettini d’osso per abbellire le acconciature.

Le antiche popolazioni mesopotamiche, come quella sumera, prestavano grande attenzione all’acconciatura e al trucco; dallepiccole statue riesumate nell’antica città di Ur, si vede già l’utilizzo di capigliature posticce arricchite con gioielli di alta oreficeria.

Nella tomba della regina sumera Shubad fu ritrovata una scatola, contenente cosmetici ed eleganti ornamenti da toletta.


Per gli antichi Egizi l'acconciatura era segno di differenziazione di ceto, la maggiore elaborazione, costituita generalmente da parrucche e posticci, corrispondeva a un migliore status sociale.
La civiltà egizia oltre a distinguersi dalle precedenti per la loro stupefacente bellezza, era dedita curare quotidianamente trucco e acconciatura, il modo per avvicinare l’aspetto umano alla suprema bellezza divina.


Le donne e gli uomini si radevano abitualmente, le parrucche erano molto utilizzate, imitando i più comuni copricapo, rappresentavano un abbellimento speciale.

Realizzate con pelo d’animale, fibre vegetali e capelli veri, assemblate con cera d’api e resina, venivano abbellite con stoffe pregiate, gioielli, trecce, cerchi metallici che avvolgevano il capo all’altezza della fronte.

I modelli cambiavano in base alle occasioni: abitualmente lunghe con trecce o lisce, per le cerimonie e festività erano realizzate con capelli umani con la riga in mezzo di media lunghezza che cingevano il viso.

La parrucca tripartita divisa in tre bande, era suddivisa sulla schiena e sui due lati del viso ricadendo sul petto, essa appare nelle pitture parietali delle tombe tebane.
Le donne amavano anche quelle di taglio corto con capelli tirati indietro, lasciando le orecchie scoperte.

Le parrucche lavorate con cura e di bellissima fattura, sempre ornate e profumate, erano per le classi più agiate motivo di vanto, un cono di grasso profumato veniva posto sulle parrucche, con il calore del corpo si scioglieva avvolgendo di aromi  la testa e le spalle, attraverso le pitture murali possiamo osservare che spesso nel cono viene posto un fiore di loto.

Le figlie di Nefertiti verso il 1400 A.C. diedero vita alla moda del cranio allungato, una deformazione dovuta all’intervento da parte dei medici, per facilitare il parto delle sei bambine e rendere meno dolorose le doglie della madre: Questo scatenò la realizzazione di false nuche che venivano applicate alla testa mediante il trucco.

Le regine mostrano sulla parrucca un copricapo a forma di uccelli, con un fermaglio detto urens a forma di serpente, simbolo di forza della vita e della morte, le effigi del bue Api e di altri animali sacri.

La regina Cleopatra adorata dai grandi personaggi della storia, nel culto di Iside portava sul capo una calotta d’oro con un Klaft, un copricapo di tessuto rigato che legato intorno alle tempie ricadeva dietro alle orecchie, ricordava le acconciature della Sfinge. 

Una delle acconciature ”aristocratiche” più rappresentate nei dipinti come nelle statue, aveva come simbolo un globo solare e lunare, piume maestose e corna d’ariete.

La tintura utilizzava era l’henné che dava ai capelli neri un bellissimo riflesso rosso, le donne egiziane usavano il nero solo per le parrucche, i cosmetici per gli egizi erano considerati generi di prima necessità, compresi nelle razioni distribuite ai lavoratori e nelle classi meno agiate.

Nel manifestare dolore e sofferenza gli egizi si radevano totalmente o li lasciavano contrariamente crescere se avevano l’abitudine di radersi, si soleva radersi completamente le sopracciglia o tutto il corpo nelle classi sociali inferiori.

 Possiamo affermare che ancora oggi gli egizi rappresentano la massima espressione di valorizzazione ed esaltazione del corpo, dando vita alla storia del trucco, dell’acconciatura e della cosmesi.  

Grazie per l'attenzione