Post del 5 luglio 2012
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Ciao a Tutti,
Oggi inizio una nuova rubrica da me dedicata ai grandi fotografi che hanno fatto la storia.
Intervisterò e realizzerò articoli che vi permetteranno di conoscere o di riscoprire artisti del passato e del presente.
Come la fotografia si è evoluta nella storia, diventando una vera e propria forma d'arte.
Nella mia intervista a Roberto Autuori e Stefano Carletti dello studio fotografico "PHOTOGRAFIA", scopro la passione che porta una persona ad intraprendere questo straordinario lavoro.
La macchina fotografica diventa strumento di comunicazione ed espressione, dove in uno scatto, viene racchiusa tutta la magia di quell' istante.
Dopo Serge lutens di cui ho realizzato un articolo poco tempo fa, questo il link di riferimento
Oggi voglio parlavi del grande Richard Avedon.
Nasce a New York il 15 maggio 1923, fotografo e ritrattista statunitense, lavora in vari settori: dal reportage alla moda, dalla guerra del Vietnam agli stupefacenti ritratti di Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Sophia Loren, rimanendo celebre per i ritratti in bianco e nero.
La sua carriera inizia nella marina mercantile dove, oltre ad occuparsi di foto d'identità e delle autopsie, ritrae i suoi compagni.
Una rivista statunitense di moda fondata nel 1867 che si rivolge a un pubblico femminile, antagonista di Vouge, grazie all'ingaggio di grandi firme come Richard Avedon.
Avedon resterà alla Harper's Bazaar per dodici anni, trasformando le foto di moda che vedono l'immagini delle modelle proiettate in ambienti inusuali.
Successivamente lavorerà con Vouge, Life, Calvin Klein, Gianni Versace e Clairol, specializzandosi nei ritratti.
Nel '74 al museo d'arte moderna di New York, espone alcuni ritratti di suo padre divorato dal cancro.
Collabora anche con riviste come The New Yorker e Rolling Stone.
Nel 1997 realizza l'edizione del calendario Pirelli.
Muore nel 2004 in seguito a complicazioni dovute a un'emorragia celebrale, a lui è dedicato un museo negli Stati Uniti.
Oggi rimane il suo straordinario lavoro.
Fonte d'ispirazione, guida artistica insostituibile, per chi in passato ha avuto l'onore di lavorare con lui e per tutti quegli artisti che ora non possono far altro che tentar d'emularlo ed ammirarlo profondamente.